Friuli-Venezia Giulia
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
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Umberto Saba raccontava così la sua Trieste, città che ha fatto innamorare poeti e scrittori. Italo Svevo, James Joice, Umberto Saba: li ritroviamo ancora tra le strade, dove sono state poste statue in bronzo che li raffigurano mentre camminano o guardano il mare.
Non meraviglia che questo luogo ispiri profondi sentimenti, per capirlo davvero è necessario affacciarsi sul golfo triestino, come fa il Castello di Miramare, oppure allargare le braccia in Piazza Unità d’Italia per sentire addosso l’emozione dell’immensità , nella più grande piazza d’Europa.
Lasciandosi alle spalle la città ci si incammina verso il lungomare di Barcola e poi con le scarpe comode si va per i sentieri della Riserva Naturale della Val Rosandra, per ammirare lo scenario stupendo disegnato dal torrente Rosandra: una firma d’artista sulla tela del Gran Canyon che termina con le sue cascate alte trenta metri.
Il Friuli è terra d’incontro, lo racconta anche il suo capoluogo: Gorizia, dove le chiese, le piazze e i palazzi raccontano l’eterna storia di amore e odio tra il mondo latino e quello tedesco.
Le rocce carsiche del Friuli si sono lasciate scavare nell’anima, ad ogni viaggiatore donano un pezzo di sé e raccontano degli atroci combattimenti nei campi di battaglia, quelli della prima guerra mondiale, una ferita che questa terra non vuole nascondere. Si vede ancora, profonda e sanguinante, nel parco della Grande Guerra.
Mare, montagne, laghi, boschi, fiumi, borghi e città . Varcare il confine del Friuli Venezia Giulia significa scegliere di sospendere l’incredulità : alla fine del vostro viaggio non saprete se avete sognato o se davvero esiste uno scrigno ricco di così tanti tesori.