I tetti in coppi si affacciano su una valle dipinta dall’intensità dei boschi. I colori vivaci delle case s’incastrano con le scalinate, gli scorci panoramici e i vicoletti lastricati, da cui emerge un’atmosfera da medioevo che rimbalza qua e là per gli angoli del centro storico.

Le montagne sono custodi instancabili di Venafro, circondano il suo panorama e gli regalano da secoli una vita tranquilla, che segue l’incedere lento della natura.

Lo sguardo si perde tra l’infinito blu che bagna Termoli, su cui affacciano trabocchi e spiagge dorate. La brezza marina narra storie e leggende, le riportano a riva i pescatori, sono uomini di cuore e d’onore che con i loro sacrifici hanno costruito la cattedrale.

Il borgo di Larino è un tutt’uno con la natura che lo circonda, sembra non poter esistere uno senza l’altro. Le case dai tetti spioventi sono immerse nel verde degli ulivi e delle percuozz, antiche foreste di querce ed erbette aromatiche che s’intrecciano a sentieri battuti.

Isernia domina un paesaggio incontaminato di colline e piccoli borghi, con le diverse sfumature di verde arricchiscono lo sguardo e declinano fino alle prime casette cittadine.

Le nude rocce dell’Appenino Molisano proteggono Frosolone, i pascoli dal verde vivace sono intervallati dai colori dei Bucaneve e dei Ciclamini, che spuntano dopo essersi abbeverati con l’acqua delle prime piogge. Frosolone è un paese semplice, dove si possono ancora vedere mucche al pascolo e cavalli allo stato brado, non è un caso se lungo i tratturi che sfiorano il borgo, due volte l’anno, giungono le mandrie dei Colantuono, ultimi pastori italiani della transumanza, originari proprio di questo luogo.

Fornelli segue l’andare della cresta rocciosa che si affaccia sulla valle del Volturno. Il borgo è un quadro incorniciato da distese di boschi e ulivi, che si vedono già percorrendo la strada che va al Belvedere.

Castelpetroso è un borgo minuto, circondato da un mosaico di piccole frazioni arroccate sui colli molisani. Il fascino di questo paesino è racchiuso nel dedalo di vicoletti lastricati che conducono alle piccole piazze del centro storico, su cui si affaccia il castello longobardo.

Le origini di Bojano sono segnate da antiche leggende e battaglie. I vicoli di questo borgo sussurrano l’antica storia di una città importante, che ha sfidato Roma e stava per vincerla.

Il castello di Venosa saluta da lontano i viaggiatori che arrivano, dal suo altopiano si affaccia sulla distesa brulla e immensa dei campi che ancora portano il segno del grano falciato, intervallati dalla terra rossa e scevra.

Montalbano Jonico è un petalo di città disteso sui solchi profondi e grigi dei calanchi. Poco più in là, in lontananza, s’intravedono le acque dello Jonio che lambiscono questa terra e giocano a rincorrere i pini e gli arbusti di macchia mediterranea.

Melfi è circondata da uno scenario unico, caratterizzato dalla terra nera del Vulture e da alture brulle. Basta avvicinarsi all’ingresso della città per capire che questo luogo regala emozioni uniche.

Le piccole case bianche di Ferrandina sembrano volersi proteggere, stando vicine il più possibile. Sono sobrie e semplici, bianche e con un tetto color della terra, non lo diresti mai che nascondono un animo difficile da domare

Non è un caso se Federico II di Svevia fece costruire la sua dimora più importante vicino ad Andria

Il Primitivo accompagna i pasti dei pugliesi da secoli, è il loro vino preferito per il suo carattere deciso e acceso, proprio come l’ indole di questa terra e del suo popolo.

Storia. Cultura. Tradizioni locali. Mescolate al sapore del pesce e ad un bellissimo panorama sul mare, da ammirare Quanto Basta: quanto ne avete bisogno, quanto ne necessità il vostro animo per stare bene.

Le foglie degli ulivi vibrano impercettibilmente con il canto delle cicale, nascoste tra i muretti a secco che racchiudono filari d’uva e prati.

Il tornio che gira, le mani impastate, i camini fumanti. Grottaglie è il paese della ceramica d’artista, dalle forme sinuose e dai colori lucenti.

“C’era una volta Oria fumosa…”: potrebbe iniziare così una storia moderna, con dame e cavalieri e una città dagli antichi splendori.

La stradine di Peschici profumano di Pini d’Aleppo, è il legno dei Trabucchi consumato dal mare che porta in giro il suo odore misto di salsedine ed oriente.

La vita tranquilla di Vico del Gargano si svolge tutta arroccata sul promontorio, affacciandosi con occhio curioso alle acque dell’Adriatico.

Risuona per le strade il tintinnio delle campane, si espande per le verdi foglie dei boschi, s’inerpica su per le colline, saltella qua e là per i tetti rossi.

Il teatro di Pietrabbondante si affaccia come un balcone sulla vallata circostante, dominata dalle fronde dei boschi. Tutto il borgo è circondato da questo panorama dall’aria pura e incontaminata, in cui regnano alte montagne e verdi piane

Castelmezzano è un borgo minuto che si porta dentro la grazia delle piccole comunità di montagna.