Emilia Romagna

Pianure infinite e montagne tra le più alte d’Italia, nel mezzo pendii dolci che digradano fino ad incontrare le acque e le spiagge che pulsano di musica e vita. L’Emilia-Romagna è un insieme infinito di cose che nessuno affiancherebbe ma che in questa regione coesistono e convivono in sintonia.

L’Emilia Romagna è una terra di scrittori e poeti, come Pier Vittorio Tondelli, Tonino Guerra, Carlo Lucarelli; eppure è anche patria di motori e nel suo perimetro si trovano Maranello e il museo Ferrari, il museo Lamborghini a Sant’Agata Bolognese e il Museo Panini, dedicato alla Maserati, a Civitanova.

L’Emilia-Romagna è un angolo di mondo abitato da persone calorose ma sempre in movimento, in un continuo ciclo del ‘fare per stare bene’, ci si ferma solo poche volte al giorno: quando ci si siede a tavola.  Questa terra è la cerniera tra il Nord e il Sud e non si può passare di qui senza sedersi alla sua mensa, per gustare le tante specialità tipiche di ogni città. In Emilia Romagna la cucina è una filosofia di vita, che s’incastona tra le bellezze di chiese e monumenti. Uno dei simboli culinari è il tortello di zucca, che in ogni città si accompagna a ricette diverse: a Ferrara, patria degli Estensi e città rinascimentale, i tortelli di zucca vanno cucinati rigorosamente con burro e salvia, ma basta spostarsi di qualche km, a Modena, per ritrovarli in una veste più grande e con un sughetto alla salsiccia, il maestro Pavarotti li adorava. I tortelli diventano tortellini camminando per i portici della rossa Bologna, alla ricerca dei tre segreti che rendono unica la città delle due torri.

Parma, cittadina piccola e dall’aria frizzantina, è la patria dell’ irresistibile prosciutto crudo, che una volta assaggiato crea dipendenza, ma anche del Parmigiano Reggiano, uno dei formaggi simbolo d’Italia. Parma è anche la città del Teatro Regio ed insieme a Piacenza è una terra di borghi medievali e rocche, tra questi si trova Bussetto, che ha dato i natali a Giuseppe Verdi.

La tavola di questa terra conta quattromila ricette e quasi tutte si potrebbero annaffiare da calici di Lambrusco, amabile, secco, ma sempre fresco.

Prima di chiudere la valigia c’è un’ultima tappa da cui è obbligatorio passare, Ravenna, scelta come capitale dell’Impero Romano d’Occidente, ricca di mosaici bizantini e vestita d’oro, qui riposa anche il sommo poeta Dante Alighieri.

Ora sì, possiamo davvero chiudere la cerniera del nostro bagaglio e salutare l’Emilia-Romagna, che non è un luogo, ma un modo di vivere.

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