I ferri taglienti. Parliamo di questo quando raccontiamo di Frosolone, paese dei coltelli e delle forbici. Non oggetti qualsiasi, standard e tutti uguali, ma veri e propri capolavori d’artigianato, forgiati, intagliati e realizzati con cura maniacale, per garantire la qualità, certo, ma soprattutto per rispetto di un’arte secolare.

La tradizione della produzione di lame a Frosolone ha un’origine antica, Michele Colozza, nel volume Frosolone dal’origine all’eversione del feudalesimo, edito nel 1933, fa risalire quest’arte al IV secolo, quando l’Italia meridionale era sotto il dominio longobardo. Questo piccolo borgo molisano viveva soprattutto d’agricoltura e pastorizia e per facilitare alcune attività legate a quest’economia s’iniziano a produrre lame per realizzare attrezzi da lavoro.

Documenti risalenti al periodo medievale attestano la migrazione di artigiani veneziani nel Sud Italia ed in particolare dimostrano la diffusione in Molise dell’arte di forgiare.

Tra il XIII e il XIV secolo è attestata un’intensa produzione di lame e ferri taglienti, soprattutto a Campobasso e a Frosolone, tuttavia questa lavorazione rischia d’interrompersi quando Carlo III di Borbone, che governò il Regno delle due Sicilie nella prima metà del millesettecento, emanò un decreto che vietava la produzione di lame da combattimento, in vista della riorganizzazione industriale del settore delle fonderie e degli armamenti. Gli artigiani di Frosolone, dopo un primo momento di sconforto e d’incertezza, ebbero l’intuizione di mantenere aperte le botteghe e di convertire la propria produzione, passando dalla realizzazione di lame per spade alla costruzione di coltelli e forbici. Nel 1886 la fama di Frosolone in questo campo venne consacrata, grazie ai fratelli Fazioli che misero in mostra i propri prodotti all’Esposizione artigiana di Napoli e vinsero la medaglia d’argento.

Ancora oggi sui vicoli del centro storico di Frosolone si affacciano tantissime  fucine, ma in passato il numero di botteghe era ancora più alto e per le stradine risuonava il tintinnio incessante del martello che batteva sul ferro. La produzione di lame e coltelli era un’attività che riguardava per intero la comunità e tanti erano i giovani che nelle ore libere si lasciavano incantare da quest’affascinante arte. Oggi non è più così, lo dicono con rammarico gli artigiani rimasti, anche perché l’attività è ancora molto redditizia in paese. Per onorarla è stato istituito il Museo dei Ferri Taglienti ed ogni anno dal 1996, inoltre dall’11 al 13 agosto Frosolone  organizza la tradizionale Mostra mercato nazionale dei coltelli e delle forbici, che porta in paese tantissimi artigiani da tutta Italia, desiderosi di far vedere le proprie creazioni. Grazie a questo importante evento i maestri di Maniaco, nel Friuli, Premana, in Lombardia, Scarperia, Toscana e Pattada, in Sardegna, hanno stipulato con Frosolone il “gemellaggio delle lame”.

Foto www.comune.frosolone.is.it