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Posada, il Borgo Sardo dove il Tempo si è Fermato tra Storia e Leggenda

23 Dicembre 2025

Benvenuti in uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna. Per noi de I borghi d’Italia.com, Posada non è solo una meta turistica, ma un viaggio verticale nella memoria profonda dell’isola.

Arroccata su una rupe calcarea che domina la valle del Rio Posada e lo splendido mare della costa orientale, in provincia di Nuoro, questa cittadina conserva intatto il fascino del Medioevo sardo. Far parte dei Borghi più belli d’Italia non è un caso: i suoi vicoli stretti, le scalinate in pietra e le case colorate che si arrampicano verso la cima sono un invito a rallentare e respirare la vera essenza della Baronia.

📍 Un Castello che Guarda il Futuro con gli Occhi del Passato

L’elemento che definisce lo skyline di Posada è indubbiamente il Castello della Fava. Costruito intorno al XIII secolo, fu residenza estiva dei giudici di Gallura e della celebre Eleonora d’Arborea. Dalla sua torre quadrata si gode di un panorama che toglie il fiato: un mosaico di verde agricolo, il blu cobalto del Tirreno e il candore delle spiagge di San Giovanni.

Ma Posada non è solo panorami. È un borgo che vive di contrasti: la roccia dura su cui poggia e la dolcezza del delta del fiume, oggi area protetta del Parco Naturale Regionale di Tepilora, un paradiso per il birdwatching e il kayak.

🌿 Perché visitare Posada oggi?

Da copywriter con trent’anni di esperienza, posso dirvi che il valore di un luogo si misura dalla sua capacità di restare autentico. Posada ci riesce grazie a:

  • Il Centro Storico: Un labirinto di pietra dove ogni angolo nasconde una bottega artigiana o un piccolo scorcio fiorito.
  • Sostenibilità: Il borgo è da anni ai vertici delle classifiche per la qualità ambientale e il turismo consapevole.
  • Enogastronomia: Non lasciate il borgo senza aver assaggiato il S’Aranzada, il dolce tipico locale fatto con scorza d’arancia, miele e mandorle.

🧐 La Curiosità: Il Geniale Inganno delle Fave

Dietro il curioso nome del Castello della Fava si nasconde una leggenda medievale che testimonia l’astuzia dei sardi di fronte agli invasori. Si racconta che intorno al 1300 una flotta di Saraceni sbarcò sulle coste della Baronia e cinse d’assedio il borgo di Posada con l’intento di prenderlo per fame. Gli abitanti erano ormai allo stremo e le scorte di cibo quasi esaurite. Fu allora che i difensori del castello ebbero un’idea brillante per scoraggiare il nemico. Recuperarono l’ultimo pugno di fave rimasto nei magazzini e lo diedero in pasto a un piccione, ferendolo poi leggermente per farlo cadere proprio all’interno dell’accampamento saraceno. Quando i soldati nemici trovarono il volatile e notarono il suo stomaco pieno di fave, corsero a riferire la notizia al loro comandante. I Saraceni giunsero alla conclusione che se gli abitanti del borgo potevano permettersi di sprecare del cibo persino per nutrire gli uccelli, allora le loro riserve dovevano essere ancora immense e l’assedio sarebbe durato troppi anni. Scoraggiati da quella apparente abbondanza, i pirati levarono le ancore e rinunciarono alla conquista lasciando il borgo libero e salvo. Da quel giorno il castello prese il nome di Castello della Fava proprio in onore di quel prezioso legume che aveva salvato un’intera popolazione senza che venisse versata una goccia di sangue.


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