
Il Borgo di Sutrio
L’Anima Scolpita: L’Arte del Legno
Sutrio è la capitale indiscussa della lavorazione del legno in Friuli Venezia Giulia. Questa tradizione secolare non è solo un mestiere, ma una vera e propria filosofia di vita che anima ogni vicolo del centro storico.- Botteghe e Maestri Artigiani: Passeggiando per le vie lastricate, è possibile assistere dal vivo alla magia della scultura e dell’intaglio. Nelle botteghe, sapienti mani trasformano il pregiato legno locale in mobili d’arte, statue sacre e oggetti d’arredo che portano con sé l’eco della montagna.
- “Magia del Legno”: L’evento clou, che si tiene ogni prima domenica di settembre, trasforma il borgo in un laboratorio a cielo aperto, celebrando l’abilità degli artigiani con dimostrazioni e mostre-mercato uniche.
- Il Presepe di Teno: Un’opera d’arte animata di inestimabile valore, realizzata in oltre trent’anni da Gaudenzio Straulino (detto Teno). Questo capolavoro non è solo una Natività, ma una fedele e commovente riproduzione degli usi e costumi della Sutrio di un tempo, visitabile tutto l’anno.
L’Ospitalità Diffusa e la Natura del Monte Zoncolan
La filosofia di Sutrio si estende all’accoglienza, con un modello che valorizza il patrimonio architettonico e il senso di comunità.- Albergo Diffuso “Borgo Soandri”: Questo progetto pionieristico ha recuperato antiche case in pietra e legno nel centro storico, trasformandole in appartamenti dotati di ogni comfort. Dormire qui significa vivere l’autenticità carnica, sentendosi parte integrante del borgo.
- La Montagna per Tutte le Stagioni: Sutrio è la porta d’accesso al Monte Zoncolan, conosciuto a livello internazionale come la “salita più dura d’Europa” per il ciclismo e come rinomato comprensorio sciistico. Dalle piste innevate d’inverno agli scenari escursionistici estivi, la natura offre qui scenari e attività per ogni tipo di visitatore.
- “Borghi e Presepi”: Nel periodo natalizio, Sutrio si trasforma in un presepe essa stessa, con centinaia di Natività esposte lungo le strade e nei cortili, creando un’atmosfera calda e incantata che culmina nell’onore di aver donato il Presepe per Piazza San Pietro in Vaticano.

Il Borgo d’Italia
tutto da scoprire ed esplorare
Monumenti
Sutrio: I Gioielli Architettonici e la Memoria Scolpita del Borgo
Un Patrimonio d’Arte e Legno, Inciso nel Cuore della Carnia
Sutrio, autentico “Borgo degli Artigiani” e porta d’accesso al Monte Zoncolan, non è solo una località turistica, ma un vero e proprio museo a cielo aperto dove ogni pietra e ogni facciata narra secoli di storia e di profonda maestria artigiana. I suoi monumenti sono testimoni silenti di una fede antica e di una ineguagliabile abilità manuale.
Le Architetture della Fede: Tracce di Storia e Devozione
Il tessuto urbano di Sutrio è puntellato da edifici sacri di notevole pregio artistico e storico, pilastri della comunità carnica:
- La Pieve di Ognissanti (Chiesa Parrocchiale):
Dominando il borgo dall’alto del colle, la Pieve rappresenta il fulcro spirituale. L’attuale struttura, eretta a partire dal 1806 su progetto dell’architetto Francesco Schiavi, sorge sui resti di un’antica cappella legata al leggendario castello di Priola. Le sue linee neoclassiche incorniciano un interno arricchito da cicli di affreschi successivi, rendendola un punto di osservazione privilegiato sulla vallata e un simbolo della resilienza post-terremoto del Friuli.
- La Chiesa di Sant’Ulderico:
Caratterizzata dalla sua facciata di impronta “transalpina” con le due torri campanarie (di cui una incompiuta), questa chiesa settecentesca, consacrata nel 1794, custodisce all’interno un’elegante geometrizzazione degli spazi. È un esempio raffinato dell’architettura religiosa settecentesca in montagna.
- La Chiesa di San Nicolò:
Documentata sin dal 1327, questa chiesetta si distingue per il suo suggestivo porticato ligneo che accoglie i visitatori. Al suo interno risplende un magnifico Altare Maggiore ligneo del Settecento, opera di Eugenio Manzani, che celebra la tradizione dell’intaglio del legno, arte identitaria di Sutrio.
Il Capolavoro Vivente: Il Presepe di Teno
Il monumento più celebre e singolare di Sutrio è un’opera d’arte dinamica che trascende la semplice scultura, incarnando l’anima del paese:
- Il Presepe Ligneo di Teno: Realizzato con trent’anni di dedizione dal maestro locale Gaudenzio Straulino, detto “Teno”, questo presepe non si limita a rappresentare la Natività. È una ricostruzione in miniatura animata della vita e delle tradizioni di Sutrio, con figure meccaniche che riproducono usi, costumi e mestieri della Carnia. Divenuto attrazione turistica di risonanza internazionale (fino a essere esposto in Piazza San Pietro in Vaticano), è un inno alla pazienza, alla fede e all’eccellenza dell’artigianato ligneo locale, visitabile tutto l’anno.
Memorie Nascoste e Sculture Diffuse
Per una comprensione completa del patrimonio monumentale di Sutrio, è indispensabile percorrere le sue vie, riconoscendo la particolare architettura civile, come Casa Nodale, e scoprendo:
- La “Crous da Corsarie”: Una croce processionale legata a racconti di un evento miracoloso, ora custodita in ferro per preservarne i frammenti ritenuti reliquie dalla popolazione, un forte simbolo della devozione popolare.
- Le Sculture della “Magia del Legno”: Le vie del centro storico fungono da galleria per le numerose sculture in legno lasciate in eredità dall’omonima manifestazione artigiana. Ogni statua – dal carbonaio alla donna con la gerla – è un muto testimone che trasforma il borgo in un’esperienza scultorea permanente e diffusa.
Sutrio invita il visitatore a un viaggio tra arte sacra, artigianato eccellente e un’architettura rustica e nobile, dove il passato montano è scolpito in ogni dettaglio.
Curiosità
Sutrio: Il Borgo d’Arte e Legno, Eccellenza della Carnia Resiliente
Cuore di Falegname: Curiosità che Rivelano l’Anima di un “Borgo Autentico”
Sutrio è un luogo dove la tradizione non è una reliquia, ma una forza viva e creativa. Adagiato alle pendici del Monte Zoncolan, questo borgo friulano vanta un’identità unica, intrecciata indissolubilmente al profumo del legno, all’abilità artigiana e a una profonda storia di fede e riscatto.
1. La Capitale dei “Marangons” e la Magia del Legno
Sutrio è universalmente noto come il “paese dei Marangons“ (falegnami), un soprannome che celebra secoli di maestria nella lavorazione del legno.
- Museo a Cielo Aperto: Il borgo è una galleria permanente. La manifestazione annuale “Magia del Legno” vede scultori e intagliatori lasciare le loro opere en plein air, arricchendo cortili e vicoli con panchine artistiche, bassorilievi e statue che narrano la vita carnica, trasformando Sutrio in un’esperienza scultorea diffusa.
- Architettura Tradizionale: Nelle antiche case in pietra, è il legno a definire l’estetica, con ballatoi, balconate e loggette che riflettono un’armonia perfetta tra l’uomo e l’ambiente alpino.
2. Il Presepe che ha Conquistato il Vaticano
La passione per l’artigianato sacro ha portato Sutrio a un’esposizione di fama mondiale, celebrando la sostenibilità e la rinascita:
- Il Dono di Pace (2022): Il monumentale Presepe realizzato dagli artigiani di Sutrio e della Carnia ha rappresentato l’Italia in Piazza San Pietro in Vaticano per il Natale 2022.
- Simbolo di Rinascita: Un dettaglio toccante è che la culla di Gesù Bambino fu scolpita da una radice di un albero sradicato dalla tempesta Vaia, inviando un potente messaggio di resilienza, rinascita e profondo rispetto per la natura. L’opera è ora custodita nel borgo ed è un’attrazione da ammirare tutto l’anno.
3. La “Crosarie” e la Fede Miracolosa
Tra i vicoli, una curiosità storica e devozionale testimonia la fede radicata della comunità:
- La Croce Miracolosa: La “Crous da Corsarie” (o “Crosarie”) è una croce processionale legata a una leggenda di scampato pericolo da un incendio. Ritenuta miracolosa, la sua fama portò i fedeli a staccarne piccoli frammenti come reliquie. Oggi, l’originale è stata rivestita in ferro per preservarla da ulteriore usura, diventando un affascinante simbolo di devozione popolare.
4. Il Versante “Duro” del Kaiser Zoncolan
Sutrio è inseparabile dal suo gigante alpino, il Monte Zoncolan, noto a tutti gli appassionati di ciclismo come il “Kaiser” per le sue pendenze brutali.
- Salita Epica del Giro: Sebbene la salita da Ovaro sia spesso citata come la più difficile, il versante di Sutrio, pur presentando pendenze leggermente meno ripide nella fase iniziale, nasconde tratti finali con picchi di pendenza che toccano il 23%, ponendosi come una sfida altrettanto leggendaria per i ciclisti del Giro d’Italia e un banco di prova per gli sportivi di tutto il mondo. Sutrio è il campo base ideale per affrontare questa montagna che ha fatto la storia del ciclismo.
Personaggi
Sutrio: Le Mani che Hanno Scolpito la Storia e la Fede di un Borgo
Maestri del Legno e Spiriti della Carnia: L’Identità Umana Oltre la Montagna
Sutrio, cuore pulsante della Carnia e celebre “paese dei Marangons” (falegnami), non ha generato solo architetture suggestive, ma anche personalità la cui importanza risiede nella custodia e celebrazione della tradizione locale. Le figure più eminenti di Sutrio sono legate a doppio filo all’arte del legno e alla musica sacra, che insieme definiscono l’identità del borgo.
1. Gaudenzio Straulino, “Teno” (1905 – 1988)
È senza dubbio la figura più rappresentativa e amata di Sutrio nell’era moderna, un vero e proprio custode della memoria popolare.
- Il Maestro del Presepe Etnografico: Conosciuto da tutti come “Teno”, Straulino dedicò trent’anni della sua vita alla creazione del monumentale “Presepe di Teno”. Questa non è una semplice opera d’arte sacra, ma un museo etnografico in miniatura, dove decine di figure in movimento, animate da ingranaggi meccanici, riproducono con straordinaria accuratezza e poesia la vita, i mestieri, le architetture e le tradizioni del borgo di Sutrio e della Carnia del suo tempo.
- Eredità Viva: La sua opera, esposta permanentemente nella sua casa natale, è l’espressione massima della maestria artigiana locale e continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo, rendendolo l’ambasciatore eterno dell’anima di Sutrio.
2. Don Giacomo Selenati (Morto nel 1776)
Sutrio ha dato i natali anche a figure di rilievo nel panorama culturale e artistico regionale, in particolare nel campo della musica sacra.
- Il Cultore di Musica e Organaro: Don Giacomo Selenati fu un raffinato sacerdote, ma soprattutto un apprezzato cultore di musica e costruttore di organi attivo nel Settecento. Alla sua abilità si devono gli antichi strumenti che ancora oggi risuonano in diverse chiese storiche della Carnia, come a Paluzza, San Pietro in Carnia e Ravascletto. La sua opera è una testimonianza dell’eccellenza artistica sviluppatasi nel borgo.
3. I Maestri Scultori Contemporanei
L’eredità di “Teno” è stata raccolta e rinnovata da una generazione di artisti che hanno portato il nome di Sutrio fuori dai confini montani, contribuendo a mantenere viva la tradizione dei Marangons.
- Isaia Moro (Nato 1963): Artista eclettico, specializzato nell’intaglio e nella scultura del legno. Le sue opere sono apprezzate per la sensibilità e la tecnica, spesso focalizzate su intagli di grande complessità.
- Il Collettivo del Presepe Vaticano: Sutrio si distingue per la forza del suo collettivo artigiano. Diversi maestri scultori e falegnami del paese e della Carnia si sono uniti per realizzare il monumentale Presepe del Natale 2022 in Piazza San Pietro, un’opera che ha unito talenti come Stefano Comelli (direttore artistico del progetto) e altri artisti regionali, proiettando l’abilità scultorea di Sutrio sul palcoscenico globale.
Questi uomini e donne, attraverso il legno, la musica e la memoria, hanno dato forma tangibile al carattere tenace e all’identità profonda di Sutrio, scolpendone l’immagine nella storia culturale del Friuli.
Ricette Tipiche
Sutrio in Tavola: L’Eccellenza dei Sapori Carnici, Tra Spezie e Tradizione Alpina
Il Gusto Autentico del Friuli: Quando la Storia si Fa Ricetta
La cucina di Sutrio, e più in generale della Carnia, è un racconto di necessità, ingegno e scambi culturali. Pochi ingredienti di montagna, valorizzati da spezie esotiche giunte grazie agli antichi cramârs (commercianti ambulanti), danno vita a piatti che fondono sapori poveri e aromi ricchi, in un equilibrio unico.
Il Protagonista Assoluto: I Cjarsòns
I Cjarsòns sono il piatto simbolo della Carnia e il vanto gastronomico di Sutrio, che ogni anno celebra questa specialità con una festa dedicata. Lontani dai classici ravioli, sono una vera e propria esperienza culinaria:
- L’Eredità dei Cramârs: La loro origine si lega ai mercanti carnici che, dal Settecento, attraversavano le Alpi per vendere spezie acquistate a Venezia. Al loro ritorno, le donne utilizzavano i resti esotici trovati nelle crassigne (le cassettiere in legno portate a spalla) per arricchire un ripieno altrimenti povero.
- Un Ripieno da Oltre 50 Varianti: I cjarsòns sono agnolotti di pasta di patate (o farina e acqua) con un ripieno (chiamato pastùm) incredibilmente vario, che cambia non solo di paese in paese, ma di famiglia in famiglia. Le versioni spaziano dal salato a base di erbe primaverili, patate, ricotta e spinaci, fino al dolce-speziato, con ingredienti come uva sultanina, marmellate di frutta, cannella, cedro, cacao amaro e persino amaretti.
- Il Condimento Essenziale: Indipendentemente dal ripieno, il tocco finale è quasi sempre lo stesso: vengono conditi con burro fuso (ont) versato caldo e una generosa grattugiata di ricotta affumicata (scuete fumade), che conferisce un gusto inconfondibile. A volte si aggiunge un pizzico di cannella e zucchero per esaltare le note dolci.
Altri Sapori Fondamentali della Tradizione
Sebbene i cjarsòns regnino incontrastati, la cucina carnica offre altri piatti che fanno parte integrante della dieta e delle feste di Sutrio:
- I Chinéglis (o Gnocchi di Pane): Simili ai Knödel dell’area austro-tedesca, sono gnocchi preparati con pane raffermo ammorbidito nel latte e arricchiti con carne di maiale affumicata (tradizionalmente la massèle, la mandibola). Sono tipicamente serviti in brodo, un comfort food alpino perfetto per i rigidi inverni.
- I Figadèi: Un piatto legato alla macellazione del maiale in inverno (intorno a Sant’Andrea). Si tratta di fegato e filetto di maiale avvolti nella rete (tela o omento), insaporiti con lardo e salvia, e poi infilati su uno spiedo per una lenta cottura sulla brace. Sono una prelibatezza gustosa e ricca.
L’Arte del Pane e dei Dolci Secchi
Sutrio celebra anche la tradizione dei cereali di montagna, spesso con un approccio semplice e genuino:
- Biscotti di Mais e Noci: Tra i dolci, spiccano i biscotti a base di farina di mais e noci, noti per il loro colore giallo dorato (plume di soreli) e la loro friabilità rustica.
La gastronomia di Sutrio è un’esperienza sensoriale che celebra la montagna, l’ingegno contadino e il fascino discreto degli scambi culturali alpini.