Un Muro Contro il Tempo: L’Esempio Più Perfetto di Architettura Collettiva Medievale in Europa.
Nel cuore del Piemonte, a breve distanza da Biella, il Ricetto di Candelo non è un castello, né un borgo fortificato nel senso classico, ma un’eccezionale testimonianza di ingegneria civica medievale. È l’esempio meglio conservato e più integro in Europa di “ricetto”, una struttura collettiva nata per proteggere i beni più preziosi della comunità: i raccolti, il vino e, in caso di pericolo, la popolazione stessa.
Costruito tra il XIII e il XIV secolo per volontà degli abitanti di Candelo, il Ricetto si presenta come un quadrilatero compatto cinto da mura merlate e torri angolari. L’accesso è consentito unicamente attraverso un’unica Torre Porta massiccia, un tempo munita di ponte levatoio.
L’interno è un labirinto affascinante di circa 200 “cellule” (célle), piccole costruzioni in pietra e ciottoli disposte lungo cinque strade parallele, chiamate “rue”. Queste célle, originariamente adibite a cantine per lo stoccaggio del vino e dei prodotti agricoli, hanno mantenuto intatta la loro funzione rustica e l’aspetto austero e immutabile.
Il Ricetto riflette la ricchezza agricola del Biellese. Ancora oggi, alcune célle continuano la loro funzione originaria, ospitando piccoli produttori di vino (in particolare l’autoctono Erbaluce di Caluso) e attività enogastronomiche che ne perpetuano la vocazione.
Oggi, il Ricetto è un monumento nazionale che ospita eventi culturali, mercati storici e rievocazioni. È un luogo dove la storia non è solo esposta, ma è palpabile nella pietra e nell’atmosfera silenziosa. Entrare nel Ricetto di Candelo significa fare un vero e proprio salto indietro di sette secoli, immergendosi in un’architettura che celebra la comunità e la sua lungimirante organizzazione.