Luogo

Mirabella Imbaccari
Mirabella Imbaccari, CT, Italia
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Data

13 Dic 2018

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Regione Sicilia

Festa della Cuccia

ll 13 dicembre a Mirabella Imbaccari (CT), in occasione della solenne festività di Santa Lucia. si svolge anche la Festa della Cuccia, un’antica pietanza da riscoprire.
La festa commemora il martirio della giovane Lucia, e a questo evento è legata l’usanza delle vampe, molto sentita a Mirabella. In onore della Santa, all’interno la suggestiva cornice di Piazza Vespri, nell’ora del vespro, viene acceso un falò, subito dopo la santa messa, un rituale unico nella tradizione isolana.
Per l’occasione viene distribuita ai fedeli  la cuccia, pietanza tipica di antica tradizione popolare, a base di frumento condita con olio d’oliva e cannella, e altri prodotti locali. Un evento magico / religioso che celebra ogni anno il famoso miracolo del grano, avvenuto durante una pesante carestia di inizio ‘700. Una leggenda popolare della tradizione narra che in tempi remoti vi fu, nelle nostre zone, un periodo di grande carestia e di fame. La gente era disperata quando all’improvviso arrivò un carico di frumento, che, preso d’assalto fu divorato dal popolo affamato dopo un semplice cottura, non resistendo ulteriormente a farlo macinare. Si gridò al miracolo. Era il 13 dicembre, festa di Santa Lucia. Ma fonti più accreditate riportano a mons. Matteo Trigona, mancato barone di Mirabella, l’importazione del culto a Mirabella. Egli dal 1732 al 1747 fu vescovo di Siracusa e non è da escludere una sua grande devozione della santa, infatti la celebrazione della festa si fa risalire al suo ministero pastorale nella città di cui la martire è patrona.
La cuccia è una pietanza antica da riscoprire, un piatto semplice e povero che cela una preparazione lunga e rituale. Il pomeriggio della vigila (12 dicembre) si mette a mollo in un contenitore un certa quantità di grano duro, pulito da ogni scoria, dopo circa due ore si toglie dall’acqua e si chiude il frumento dentro un sacco detto cannavazzu e si pesta con un grosso mazzuolo, fino a ridurlo in piccoli pezzettini; grazie all’uso del crivu si separa il chicco frantumato dalla pula. Si passa al lavaggio e si mette a bollire in tanta acqua salata. Durante questa fase non si deve mescolare (riminari), dopo circa quattro ore la cuccia è pronta e si presenta come un impasto bianco e cremoso. Si lascia riposare il tutto, il giorno dopo si fa riscaldare con aggiunta di acqua e si condisce con olio d’oliva e cannella. La cuccia è pronta alla degustazione. Oggi è molto raro trovare chi segue il tradizionale procedimento poiché in commercio è in vendita il frumento trattato che ha ridotto di molto i tempi di cottura.

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