Ugento, tra Cronaca e Natura: Il Ritrovamento del Pesce Scorpione che Scuote il Salento
Cari lettori de I borghi d’Italia.com, oggi ci allontaniamo momentaneamente dai vicoli storici e dalle piazze assolate per rivolgere lo sguardo verso l’azzurro profondo del Mar Ionio. Un evento straordinario ha recentemente interessato le acque di Ugento, ricordandoci quanto il nostro ecosistema sia in continua e sorprendente mutazione.
Per la prima volta nelle acque del litorale ugentino, è stato documentato il ritrovamento di un esemplare di pesce scorpione (Pterois miles). Questo predatore, noto per la sua bellezza ipnotica e le sue spine velenose, rappresenta una “specie aliena” per il Mediterraneo, e la sua apparizione a Ugento segna un punto di svolta nel monitoraggio della biodiversità locale.
📍 Un Incontro Inaspettato nel Cuore del Salento
Il ritrovamento non è passato inosservato agli esperti dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). La cattura di questo primo esemplare ad Ugento conferma l’espansione verso nord di una specie originaria del Mar Rosso, che ha risalito il Canale di Suez per colonizzare le aree più calde del nostro bacino.
Per un borgo che vive in simbiosi con il mare come Ugento, questa notizia riveste una duplice importanza:
- Monitoraggio Ambientale: È il segnale inequivocabile della “tropicalizzazione” del Mediterraneo.
- Sicurezza per la Comunità: Sebbene esteticamente magnifico, il pesce scorpione possiede aculei cavi sulle pinne dorsali, anali e pelviche che possono infliggere punture molto dolorose, anche ore dopo la morte dell’esemplare.
L’Amministrazione e le autorità marittime hanno prontamente informato la cittadinanza e i pescatori, invitando alla prudenza e alla collaborazione: segnalare questi avvistamenti è fondamentale per proteggere l’equilibrio della nostra fauna marina autoctona.
🧐 La Curiosità sul Pesce Scorpione
Il pesce scorpione è considerato uno dei predatori più eleganti e al contempo letali del mondo marino ma la sua strategia di caccia nasconde un dettaglio quasi teatrale che pochi conoscono davvero. Questo animale non si limita ad aspettare la preda ma utilizza le sue pinne pettorali ampie e coloratissime come se fossero un ventaglio per circondare e ipnotizzare i piccoli pesci di cui si nutre spingendoli lentamente verso un angolo della scogliera prima di sferrare un attacco fulmineo. La vera particolarità risiede però nella sua incredibile capacità di adattamento gastrico poichè il suo stomaco può espandersi fino a trenta volte il volume iniziale permettendogli di consumare una quantità di cibo impressionante in una sola volta. Questo lo rende un colonizzatore spietato perché dove arriva tende a dominare la catena alimentare locale sottraendo risorse alle specie residenti. Nonostante la sua pericolosità per l’ecosistema in alcune parti del mondo è diventato una prelibatezza gastronomica poiché una volta rimosse le spine velenose la sua carne risulta bianca compatta e di eccellente qualità nutrizionale offrendo così una soluzione creativa e sostenibile per controllarne la diffusione attraverso la pesca mirata e il consumo consapevole a tavola.
Ugento continua a stupirci, confermandosi non solo come un borgo ricco di storia messapica, ma anche come un osservatorio privilegiato sui mutamenti del nostro pianeta.
Ultimo Aggiornamento:
18 Dicembre 2025
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