
Saint Vincent
Il Borgo di Saint Vincent
Saint-Vincent: La “Riviera delle Alpi” – Un Gioiello tra Storia, Acqua e Fortuna
L’Eleganza Alpina: Il Fascino Senza Tempo della Valle d’Aosta Saint-Vincent è molto più di una rinomata località turistica; è un’icona di charme alpino, un luogo dove la natura rigogliosa si fonde con una storia ricca di glamorous e una tradizione termale secolare. Soprannominata la “Riviera delle Alpi” per il suo clima eccezionalmente mite, è un punto di riferimento in Valle d’Aosta che celebra l’arte del vivere e dell’ospitalità.La Storia Scorre con l’Acqua Salina
L’identità di Saint-Vincent affonda le radici nella sua celebre “Fons Salutis”. Scoperta nel XVIII secolo da un abate naturalista, l’acqua minerale, ricca di proprietà benefiche, ha trasformato il piccolo borgo in una stazione termale di prestigio, frequentata dall’aristocrazia europea. Oggi, le moderne Terme di Saint-Vincent perpetuano questa tradizione, offrendo percorsi benessere che uniscono la purezza alpina al lusso contemporaneo, in un contesto di rigenerazione totale.Casinò de la Vallée: Il Cuore del Divertimento Esclusivo
Il prestigio internazionale di Saint-Vincent è indissolubilmente legato al suo imponente Casinò de la Vallée, uno dei più grandi e autorevoli d’Europa.- Un Polo di Eccellenza: Inaugurato nel 1947, il Casinò non è solo una casa da gioco, ma un vasto resort di intrattenimento che include il leggendario Grand Hôtel Billia, un gioiello di architettura Belle Époque restaurato a livelli di lusso estremo.
- Intrattenimento e Congresso: La struttura è un centro dinamico che ospita grandi eventi, manifestazioni culturali e congressi internazionali nel suo avveniristico Palais. Saint-Vincent è, per definizione, la destinazione dove il business e lo spettacolo si incontrano in un’atmosfera di raffinata riservatezza.
Patrimonio e Territorio: Oltre il Lusso
Al di là dei riflettori, Saint-Vincent conserva il suo autentico spirito valdostano:- Radici Profonde: Il centro storico svela una storia millenaria con la suggestiva Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo (risalente al XII secolo), che custodisce resti romanici e una cripta preromanica.
- Il Balcone sulla Valle: La posizione geografica, al riparo dalle correnti fredde, favorisce una vegetazione inattesa (persino palme e ulivi) e offre innumerevoli possibilità di escursioni lungo gli antichi canali d’irrigazione (ru), con panorami mozzafiato che incorniciano il vicino e maestoso Castello di Ussel.

The Italian village
waiting to be discovered and explored
Monuments
I Monumenti di Saint-Vincent: Echi di Storia tra Roccia e Fede
Memorie di Pietra: La Nobiltà Architettonica della “Riviera delle Alpi”
Al di là della sua fama moderna, Saint-Vincent si erge su fondamenta che affondano in secoli di storia, una stratificazione di epoche che ne definisce l’inestimabile patrimonio monumentale. I suoi capolavori architettonici non sono semplici vestigia, ma narrazioni in pietra che svelano il ruolo cruciale di questo borgo alpino, da antico insediamento romano a baluardo medievale.
La Chiesa di San Vincenzo: Il Cuore Spirituale e Archeologico
La Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo è la testimonianza più eloquente della longevità del sito. Edificata in uno stile romanico austero e massiccio nel XII secolo, sorge su un terreno di eccezionale valore archeologico: scavi hanno rivelato la presenza di un’area sacra dell’Età del Ferro, convertita in impianto termale romano e, successivamente, in luogo di sepoltura paleocristiano.
- Il Tesoro della Cripta: Il gioiello di questo complesso è la sua misteriosa Cripta pre-romanica (VIII secolo), che rappresenta uno degli spazi più antichi e suggestivi della Valle d’Aosta.
- Arte e Storia Sacra: L’interno della chiesa accoglie pregevoli cicli di affreschi quattro-cinquecenteschi, mentre il contiguo Museo di Arte Sacra custodisce reperti che illuminano la profonda devozione e l’abilità artistica della comunità nel corso dei secoli.
Il Castello di Ussel: Fortezza Monoblocco e Sentinella della Valle
Sullo sperone roccioso che domina la piana di Saint-Vincent e l’imbocco della Valtournenche si innalza il Castello di Ussel, un’opera di architettura militare di capitale importanza. Costruito da Ebalo II di Challant attorno al 1343, è celebre per essere stato il primo esempio di castello “monoblocco” in Valle d’Aosta: una fortezza compatta e inespugnabile, priva di cinta muraria esterna, le cui severe linee parallelepipede sono oggi un simbolo di eleganza medievale.
- Innovazione e Restauro: Dopo secoli di abbandono, il maniero ha vissuto un’importante rinascita grazie al Barone Marcel Bich (il geniale fondatore della BIC), che lo ha restaurato e destinato a sede espositiva. Oggi, con i suoi suggestivi camini monumentali e la vista vertiginosa, ospita mostre temporanee che fondono storia e cultura valdostana.
I Resti della Via delle Gallie: Le Radici Romane
A completare questo quadro storico, Saint-Vincent conserva significative tracce dell’epoca romana, in particolare lungo il tracciato dell’antica Via delle Gallie. Tra queste, i resti del Ponte Romano sul torrente Cillian sono una tangibile testimonianza del ruolo strategico che la città rivestiva, già duemila anni fa, come snodo vitale per le comunicazioni imperiali.
L’eredità monumentale di Saint-Vincent è una narrazione di stratificazioni: dalla grandezza imperiale alla maestà medievale, fino all’introspezione spirituale del suo cuore ecclesiastico. Visitare questi luoghi significa compiere un viaggio affascinante attraverso l’autentica identità alpina.
Curiosity
Il Mosaico di Saint-Vincent: Curiosità tra Jet-Set, Acque Miracolose e Architetture Inattese
Storie d’Alta Quota: I Dettagli Che Rendono Saint-Vincent Unica
Saint-Vincent è un luogo intriso di contrasti affascinanti, un crocevia di storie che spaziano dal lusso sfrenato alla spiritualità millenaria. Dietro la facciata patinata della “Riviera delle Alpi” si celano aneddoti e peculiarità che ne cementano il fascino senza tempo.
1. La “Riviera delle Alpi”: Un Microclima di Prestigio ☀️
L’appellativo di “Riviera delle Alpi” non è un semplice vezzo retorico, ma il riconoscimento di una fortunata condizione climatica. Grazie alla sua posizione riparata dallo Zerbion e alla generosa esposizione al sole, Saint-Vincent gode di un microclima insolitamente mite per la Valle d’Aosta. Questa dolcezza climatica favorisce la presenza di vegetazione tipica delle aree mediterranee, come palme, ulivi e pini domestici, elementi che conferiscono al paesaggio alpino un tocco esotico e inatteso.
2. Le Acque Miracolose: Una Fonte Sotto la Chiesa ⛲
L’origine della vocazione turistica e termale di Saint-Vincent è legata a una scoperta che si fa quasi leggenda:
- La Fons Salutis: Nel 1770, l’abate Jean-Baptiste Perret scoprì la sorgente di acqua minerale, denominata in seguito “Fons Salutis”. Le analisi dell’epoca ne attestarono le eccellenti proprietà, paragonabili a quelle di famose stazioni termali europee come Vichy e Karlsbad, lanciando Saint-Vincent nell’Olimpo del turismo élite.
- Terme Romane Sotto l’Altare: Gli scavi archeologici condotti nella Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo hanno portato alla luce i resti di un complesso termale romano (risalente al II-III secolo d.C.) che precedeva la chiesa stessa. Questo dimostra che il luogo era noto per la qualità delle sue acque ben prima della sua riscoperta moderna.
3. Il Glamour e l’Aneddoto di Sean Connery 🤵
Il Casinò de la Vallée, inaugurato ufficialmente nel 1947 nelle sale del lussuoso Grand Hôtel Billia (un capolavoro Belle Époque del 1908), è il fulcro del glamour valdostano.
- Culla di Premi: Oltre al gioco, il Casinò ha storicamente promosso iniziative culturali di rilievo nazionale, come l’istituzione del Premio Saint-Vincent di Giornalismo (1948) e il celebre Premio Grolle d’Oro per il cinema (1950), affermandosi come un importante centro culturale e non solo ludico.
- La Fortuna di 007: Uno degli aneddoti più celebri legati al Casinò riguarda l’attore Sean Connery, assiduo frequentatore della casa da gioco. Si narra che negli anni ’60, l’interprete di James Bond realizzò una vincita straordinaria puntando più volte sul numero 17 alla roulette, un colpo di fortuna che è entrato nella leggenda del gioco d’azzardo.
4. Il Castello di Ussel: Il Genio della BIC 🏰
Il Castello di Ussel è legato a una storia sorprendente dell’imprenditoria moderna. Dopo secoli di abbandono, il maniero medievale fu acquistato e restaurato dal Barone Marcel Bich, geniale fondatore dell’azienda di penne a sfera BIC. Bich, originario del vicino Châtillon, restituì il castello alla collettività, destinandolo a spazio espositivo, unendo così il rigore dell’architettura trecentesca alla moderna storia del design industriale.
5. I “Rascards” e l’Eredità Walser 🏡
Sebbene nota per il suo lusso, l’area collinare di Saint-Vincent custodisce l’architettura rurale più autentica della Valle d’Aosta. Il territorio comunale vanta numerosi Rascards, tipiche costruzioni in legno e pietra, spesso poggianti su funghi di pietra (piedi di roccia o meule), usate per conservare i raccolti. La diffusione di questa architettura è legata al ripopolamento della zona da parte di popolazioni Walser (di origine germanica, migrati dalla Svizzera), che portarono il loro peculiare stile costruttivo in Valle d’Aosta nel XVII secolo, dopo l’epidemia di peste.
Personages
I Figli Illustri di Saint-Vincent: Echi di Cultura e Dedizione Alpina
Radici Profonde: I Personaggi Nativi che Hanno Onorato la “Riviera delle Alpi”
L’identità di Saint-Vincent non è plasmata solo dalla mondanità dei suoi luoghi iconici, ma anche dal contributo dei suoi figli più illustri. Sebbene il prestigio della città abbia attratto celebrità da tutto il mondo, il borgo ha dato i natali a figure che, con la loro dedizione alla cultura, all’insegnamento e alle tradizioni locali, hanno lasciato un segno indelebile.
Antoine Jacques De Petro (1880 – 1958): Il Patriarca della Cultura Alpina
Il nome più strettamente legato alle radici culturali di Saint-Vincent è quello di Antoine Jacques De Petro. La sua vita fu un inno all’insegnamento e alla valorizzazione del patrimonio locale:
- Maestro di Vita: Per decenni, De Petro dedicò la sua esistenza all’istruzione dei bambini delle scuole elementari di Saint-Vincent, forgiando generazioni con la sua profonda intelligenza e preparazione.
- Il Patriarca del Colle: Ritiratosi al Colle di Joux, si guadagnò l’appellativo di “Il Patriarca del Colle”, onorificenza che ne sottolineava la saggezza e il profondo legame con la montagna, richiamando per nobiltà d’animo l’Abbé Chanoux.
- Custode del Patois: De Petro fu anche un prezioso autore di scritti in patois (il dialetto franco-provenzale locale). Sebbene limitati nella produzione, questi lavori sono considerati di estrema importanza per la conservazione della lingua e delle tradizioni orali di Saint-Vincent.
L’Ombra del Genio Imprenditoriale (L’Adozione Onoraria)
Sebbene non nativo di Saint-Vincent, è impossibile non menzionare un personaggio la cui storia è indissolubilmente legata alla sua rinascita moderna:
- Il Barone Marcel Bich: Nato nel vicino Châtillon ma di origine locale, il geniale fondatore della BIC (la celebre azienda di penne a sfera) è la figura che, con il suo mecenatismo, ha garantito il futuro di uno dei simboli cittadini. Fu lui ad acquistare e restaurare il Castello di Ussel, restituendolo alla Valle d’Aosta come sede culturale ed espositiva.
L’eredità dei nativi di Saint-Vincent risiede quindi nella nobiltà del servizio, nell’impegno per la cultura e nel profondo amore per le proprie radici alpine, qualità che continuano a definire l’anima discreta e solida della cittadina al di là delle sue luci più famose.
Typical Recipes
L’Eccellenza in Tavola: Le Ricette di Saint-Vincent e della Bassa Valle d’Aosta
Sapori d’Altitudine: Un Viaggio Enogastronomico tra Tradizione e Innovazione
Saint-Vincent, pur essendo la capitale del glamour alpino, affonda le sue radici in una tradizione culinaria rustica, energica e profondamente legata ai sapori autentici della Bassa Valle d’Aosta. La gastronomia locale celebra l’opulenza dei formaggi, la ricchezza delle carni e il calore dei piatti unici.
1. La Polenta Concia: L’Oro Giallo Fuso al Burro
Il piatto simbolo della montagna, elevato a vera e propria esperienza sensoriale. La Polenta Concia (o Polenta Consa) è la quintessenza della cucina valdostana e trova a Saint-Vincent le sue interpretazioni più ricche:
- L’Arte della Mantecatura: Si parte dalla polenta tradizionale di farina di mais (spesso macinata a pietra), che viene mantecata in abbondanza con la Fontina DOP, il formaggio iconico della regione.
- Il Tocco Finale: La differenza la fa il condimento: un abbondante strato di burro fuso, reso aromatico da aglio e salvia, viene versato sulla polenta, creando un piatto cremoso, filante e ad alto impatto energetico, perfetto per il clima alpino.
2. La Carbonada Valdostana: L’Eredità della Tradizione 🍷
Questo spezzatino, che trae probabilmente ispirazione dalla cucina belga, è un classico intramontabile, spesso servito come accompagnamento d’elezione per la Polenta Concia:
- Carne Maritata al Vino: La Carbonada è preparata con carne di manzo (tagliata a pezzetti o fettine sottili, storicamente sotto sale) lasciata a marinare per ore, o anche giorni, nel vino rosso valdostano (come un robusto Torrette DOC o Enfer d’Arvier), prima di essere cotta lentamente e lungamente con spezie e aromi.
- Profumo di Montagna: La cottura lenta conferisce alla carne una tenerezza ineguagliabile e un sugo denso e avvolgente, che incarna i profumi intensi della cantina e delle erbe alpine.
3. I Salumi d’Eccellenza: Jambon de Bosses e Lard d’Arnad
La zona di Saint-Vincent, trovandosi nel cuore della media e bassa valle, è il punto di accesso privilegiato per gustare i salumi DOP che hanno reso celebre l’intera regione:
- Jambon de Bosses (DOP): Il prosciutto crudo più alto d’Europa, stagionato nell’omonimo comune a 1600 metri di altitudine. Si distingue per il suo sapore dolce e aromatico, dovuto alla stagionatura in un microclima unico e all’uso di erbe di montagna.
- Lard d’Arnad (DOP): Prodotto nel vicino comune di Arnad, questo lardo viene stagionato in doils (antichi recipienti in castagno o rovere) con una concia di sale, spezie, aromi naturali e alloro. Il risultato è una fetta di lardo bianca come neve, dal profumo inebriante e dalla scioglievolezza assoluta.
4. Le Tegole Valdostane: La Croccantezza del Dolcetto Finale
Per concludere il pasto con eleganza e leggerezza, le Tegole sono il biscotto simbolo della pasticceria valdostana, spesso presenti anche nelle raffinate sale da tè del Grand Hôtel Billia:
- Sottili e Fragranti: Il loro nome deriva dalla forma arcuata, che ricorda le tegole dei tetti di ardesia. Sono biscotti estremamente sottili, preparati con una base di mandorle, nocciole e albume d’uovo.
- Tocco di Vaniglia: La loro irresistibile fragranza e croccantezza le rendono il petit four ideale, spesso accompagnate da una fumante Crema di Cogne o, per i più audaci, da un bicchierino di Génépy, il liquore di erbe alpine.
La cucina di Saint-Vincent è un armonioso connubio tra la forza dei sapori di montagna e la raffinatezza richiesta da una località che per oltre un secolo ha accolto il jet-set internazionale.